Impianti di Riscaldamento Camper
Ogni camper è munito di un impianto di riscaldamento, e pochi si preoccupano delle sue prestazioni. Chi viaggia in inverno, invece, dovrebbe prestare particolare attenzione alle sue caratteristiche. In particolare, potenza e praticità d’uso possono rendere molto più confortevole l’uso del camper a basse temperature.
Innanzitutto gli impianti di riscaldamento camper si differenziano per i due principali tipi di combustibile: gas (GPL) o gasolio. Entrambi i sistemi di riscaldamento hanno punti di forza e criticità, ed è impossibile determinare a priori quale dei due sia il migliore. Possiamo però sfruttare i punti di forza di ciascuno per determinare quello che si adatta meglio alle nostre esigenze.
Impianto a gas per il camper
Il sistema a gas è sicuramente il combustibile più pulito e che richiede minori costi di manutenzione nel tempo poiché la combustione rilascia meno residui e garantisce una minore necessità di pulizie periodiche. Altro punto di forza sono i bassi consumi di corrente nelle fasi di accensione e spegnimento e per questo è un sistema che ben si adatta a coloro che praticano campeggio libero. Il primo punto critico è l’autonomia di gas: una stufa a gas a temperature mediamente intorno lo zero, che deve lavorare tutto l’arco della giornata, consuma una bombola da 10 kg in 3 giorni; per questo chi va all’estero per periodi superiori ai 7 giorni dovrà preoccuparsi dell’approvvigionamento di bombole di ricambio che all’estero non sempre è semplice trovare, soprattutto se in sosta libera.
Un altro punto critico degli impianti di riscaldamento a gas è la qualità del GPL poiché ne esistono due varietà: il propano e il butano: qualora nella bombola ci fosse del gas butano questa a temperature inferiore ai 5°C non riuscirebbe a gassificare e quindi la nostra stufa si spegnerebbe per mancanza di gas.
Stufa a gasolio per il camper
Come già anticipato l’alternativa al gas è la stufa a gasolio. Anche questo sistema di riscaldamento camper è inodore e non emette fumi, al contrario di quanto in molti pensano. Questo combustibile è più facile da reperire e quindi garantisce una maggiore autonomia e tranquillità. Altro punto di forza riguarda i costi di riscaldamento ché sono minori a parità di energia prodotta rispetto ad una stufa a gas.
Quindi indubbiamente questo è un sistema di riscaldamento adatto a chi pratica vacanze invernali per lunghi periodi. Il rovescio della medaglia consiste nei consumi di corrente soprattutto nelle fasi di accensione e di spegnimento che rendono indispensabile un’adeguata riserva d’energia, quindi o batterie più capienti o l’allaccio alla rete elettrica e cioè campeggi oppure spostarsi regolarmente al massimo ogni due giorni per ricaricare completamente la batteria.
Altro punto debole è rappresentato dai costi di manutenzione perché in alcuni casi, come può essere la sosta per lunghi periodi a quote superiori ai 1.300 m, la combustione del gasolio lascia dei residui nel bruciatore che necessita perciò di una pulizia periodica. Per ovviare a questo problema, su alcuni modelli è indispensabile montare un kit alta quota che ottimizza così la carburazione.
Come avrete capito il riscaldamento camper perfetto sarebbe la somma dei due sistemi, ma sarebbe come avere la botte piena e la moglie ubriaca…
Come sempre auguro buon divertimento e buone vacanze a tutti.